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Marisa Laurito tra Rai, Sky e Fenice di Venezia

Marisa Laurito tra Rai, Sky e Fenice di Venezia

“Il sorriso è la mia missione da Mina Settembre alla lirica”

MICHELA TAMBURRINO

02 Novembre 2022

Baciata dal successo e da innumerevoli impegni che la portano su e giù per l’Italia, presto anche per l’Europa, Marisa Laurito è direttore artistico di uno dei teatri più antichi d’Italia, il Trianon Viviani di Napoli dove ha creato in museo della canzone Napoletana unico nel suo genere, ora è entrata a far parte anche del mondo della lirica grazie a “La Fille du régiment”, commedia operistica di Gaetano Donizetti per il Teatro La Fenice di Venezia. Ora entra a far parte del cast di di “Quelle brave ragazze”, assoldata per prendere posto sull’iconico van maculato rosa shocking con Mara Maionchi e Sandra Milo. Destinazione sconosciuta a tutte e per vivere al meglio i posti scelti saranno chiamate a compiere piccole missioni e più saranno disposte a tutto e più si divertiranno. Il programma adatto a Laurito che ama viaggiare e scoprire usi e costumi di altre popolazioni.
Soprattutto, Laurito è festeggiata new entry nell’esilarante ruolo di zia Rosa, nella serie campione d’ascolto Rai, “Mina Settembre”. Una sorta di passaggio di testimone proprio con la sua cara amica Marina Confalone che interpreta il ruolo di Olga, la madre di Mina. Ed è qui che si apre la commedia nella commedia, perché Confalone non ama ripetersi e dunque ha chiesto che il suo ruolo fosse soppresso definitivamente facendo morire Olga. La produzione non ne vuole sapere, in animo ha già l’idea di creare tra le due “sorelle”, dei siparietti comici. Per ora si è convenuto che Confalone se ne stia malata di nascosto, a Napoli, dove viene avvistata e ogni tanto fa incursione in casa di Mina per portare via oggetti di nascosto. Insomma Confalone prega di morire e la produzione prega di no. Chissà chi l’avrà vinta.
Laurito con “Mina Settembre”, un gran successo personale e un trionfo collettivo. Nella puntata la fiction ha conquistato 4.706.000 spettatori pari al 25.5% di share stracciando la concoreenza
“Questo mi fa felice soprattutto perché noi raccontiamo una Napoli signora che nelle serie non si vede mai; aperta, con grandi spazi e le sue tante bellezze”.

Zia Rosa arriva in corsa…
“Sì è un personaggio nuovo della seconda stagione. Nonostante sia una donna borghese, zia Rosa mi somiglia: solare, per bene, mette bocca, crea scompiglio ma lo fa per sentirsi utile. E poi, come me, è una gran cuoca. Mi fa piacere che grazie a noi il pubblico sorrida. In un momento tanto difficile, con la guerra, la crisi energetica, le famiglie e le aziende in difficoltà e ora anche le notizie tragiche dall’Iran, passare due ore con una serie elegante e ben girata fa bene al cuore”.


Lei e il suo teatro Trianon siete scesi in campo per i diritti civili violati?
“Abbiamo attivato una protesta coinvolgendo artisti e maestranze. Ad ogni prima ci sarà una staffetta di autori e attori che si taglieranno una ciocca di capelli e chiederemo anche al pubblico di farlo perché questa violenza non è più tollerabile. Abbiamo ricevuto messaggi di ringraziamento da associazioni di iraniani che cercano i loro cari spariti. I nostri governanti devono capire che i diritti civili vanno posti in primo piano”.


E adesso si è messa a fare la cantante lirica?
“In quest’opera ricopro un ruolo, sì ma recitato che fu pensato proprio per un’attrice anche se una canzone la canto. Mi hanno convinto Barbe & Doucet, due registi visionari che hanno costruito una scena d’opera spostata dall’800 al dopoguerra. Tutta l’azione si svolge su un mobile di una camera da letto. Mi piace l’umorismo dell’opera che lanciò Luciano Pavarotti perché richiede un particolare virtuosismo vocale del tenore che deve sostenere “l’aria dei nove do di petto”. Il mio personaggio, la Duchesse Krakenthorp è spiritoso, grottesco e il pubblico sembra gradire”.