Dal 19 al 28 aprile Marisa sarà in scena al Teatro Augusteo di Napoli con il suo nuovo spettacolo: “La signora delle mele“, uno spettacolo liberamente tratto da Madame La Gimp di Damon Runyon.
Testo teatrale di Riccardo Manaò, regia di Bruno Garofalo.
Con Marisa Laurito, Giuseppe Zeno, Giuseppe De Rosa, Mimmo Esposito, Antonio Ferrante e Mario Santella.
Musiche di Nicola Piovani.
Negli anni venti New York era definita “la città che non dorme mai” e il quartiere di Broadway era il posto più vivo e sfrenato del pianeta. Erano gli anni dell’età del jazz, pregnanti di musica, ritmo e tanta voglia di vivere. In quel mondo frenetico lo scrittore Damon Runyon ha inscenato le vicende dei coloriti e bizzarri personaggi che popolano le sue novelle. Due di loro sono usciti dalle pagine stampate e, dopo aver conosciuto il successo con il noto film “Angeli con la pistola”, debuttano ora in teatro in una inedita commedia con musiche: sono i romantici Regina la vagabonda e Dave lo Sciccoso. Regina sopravvive in strada vendendo mele porta fortuna. Dave lo Sciccoso è un gangster di buon cuore, molto superstizioso, che non intraprende nulla senza avere prima comprato una delle mele “magiche” della vagabonda. Sono in pochi a sapere che Regina ha una figlia in Italia a cui fa credere di essere una signora dell’alta società. Ma quando la figlia arriva inaspettata in America in compagnia dell’aristocratico fidanzato e del padre di quello, il funambolico equilibrio della vita di Regina è messo in crisi: come potrà mai mostrarsi alla figlia con indosso i suoi abiti di stracci? Dave, per non perdere la fortuna che le mele di Regina gli garantiscono, soccorre la vagabonda trasformandola in signora dell’alta società per il tempo che la figlia si ferma in America. È così che Regina e Dave, nel corso di questa rocambolesca avventura tesa tra magia e cuore, finiranno per lasciarsi alle spalle il loro burrascoso passato. Regina non farà più ritorno in strada. Dave, sul punto di associarsi con la mala dei mitra e degli eccidi, decide di cambiare vita ed intraprendere la strada dell’onestà. E alla fine, come nelle migliori favole, tutti diventano migliori.