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Le isole perdute di Marisa Laurito

Le isole perdute di Marisa Laurito

Una è Bali, sfregiata dall’attentato alla discoteca.

Due soggiorni e il

Una delusione. Hanno costruito tanto, è piena di cinesi che con i balinesi non hanno niente a che fare. E poi l’attentato alla discoteca è come se avesse spezzato un i ncanto, rotto un equilibrio delicato. Quella violenza l’ha sfregiata. Anche a Bali esiste la violenza, ma è quella in risposta a un’offesa all’onore, alla famiglia, alla proprietà. L’aggressione vigliacca dell’attentato l’ha come violentata e ho paura che l’abbia segnata per sempre.

– Vogliamo parlare di Capri?

Capri l’ho conosciuta tardi. La mia non era una famiglia ricca e andare a Capri c’era sempre sembrato roba da ricchi. E allora ci sono andata da grandicella. Facevamo filone a scuola e prendevamo il vaporetto.”

– Facevamo, prendevamo?

E già: col mio primo amore, un ragazzino di diciassette anni, bellillo bellillo. E così Capri per me ha rappresentato l’evasione, la fuga dalle istituzioni e tutti i ricordi meravigliosi del primo amore. Poi ci sono ritornata quando ero in piena popolarità ed è stata una gran confusione di folla, autografi, fotografi, e qualcosa di quel ricordo così amoroso così pieno di sole s’è perso. Ci dovrò tornare, magari a maggio o in pieno inverno.

– Tanti attori mi hanno detto di sentirsi simili a un’isola. Tu?

Nel senso di sentirmi isolata assolutamente no. Sono sempre piena d’amici, casa mia, te ne sarai accorta, è aperta a tutti. Sempre tutti da me, a mangiare, a fare musica, a fare casino. Forse sono davvero un’isola perché approdano tutti da me.

Vorrei chiederle qual è il suo di approdo, ma il tempo è scaduto, gli amici sono arrivati e bisogna uscire. Così rimane la curiosità di sapere se dietro questa vitalità, questa fame di vita c’è mai un momento di solitudine, di dubbio, di rimpianto.

C’è qualcosa sotto tutto questo driin driin, questo andare e venire, queste porte che si aprono e si chiudono? E questi colori violenti, questi mille oggetti strani che riempiono la sua casa le riempiono e le colorano anche il cuore?

Un giorno, magari a Capri, proverò a chiederle tutto questo e quella sarà un’altra storia.