Marisa Laurito risiede da molti anni nei pressi di Ponte Milvio e si potrebbe dire che il quartiere dove vive le assomiglia: solare, allegro, ricco di vitalità e soprattutto di grande umanità. Tutti sanno che Marisa è nata a Napoli e che, come tutti i napoletani che sono costretti a vivere lontani dal calore della loro città, porta dentro il suo cuore il sole e i profumi della sua terra d’origine. Peraltro, conserva ancora una piacevole cadenza napoletana e una inconfondibile erre alla francese che la caratterizzano. Non sembra, ma ha festeggiato da poco 35 anni di carriera brillantemente divisa tra teatro, cinema e TV ed ora è anche scrittrice.
In televisione, oltre ad aver partecipato al Festival di Sanremo, la ricordiamo come una dei protagonisti surreali e divertenti del programma cult “Quelli della notte”, ideato e condotto da Renzo Arbore, programma satirico che prendeva in giro la moda, sorta alla fine degli anni ‘70, dei salotti televisivi, vacui raccoglitori di chiacchiere senza costrutto.
Marisa ci riceve nella sua casa, allegra e accogliente come lei, dove si riconoscono alcuni tocchi tipicamente partenopei.
Signora Laurito, il Suo è stato un debutto sulle scene teatrali d’eccezione, recitando sotto la guida di Eduardo De Filippo. Ricorda l’emozione di quei momenti? De Filippo era un regista esigente con i suoi attori? “De Filippo mi dette l’opportunità di cominciare da professionista. Certamente l’ho inseguito pur di lavorare con lui. Ricordo che ero molto felice, tanto è vero che scoppiai a piangere quando mi prese a lavorare nella sua compagnia. Era molto esigente, fortunatamente, ed un grande Maestro. A quell’epoca era previsto che i registi dessero l’intonazione agli attori, gli attori non avevano una grande possibilità di gestione.”
Quando decise di iniziare la carriera di attrice, il fatto di essere nata a Napoli l’ha condizionata nelle sue scelte? “Si mi ha condizionata. Nella mia città il teatro, l’ironia, i tempi comici si respirano nei vicoli, nelle strade fin da piccoli.”
Vive da molti anni a Ponte Milvio. Secondo Lei il quartiere è rimasto pressoché uguale o qualcosa è cambiato? “Abito in questa zona da ben 37 anni. Mi piace moltissimo e ci vivo benissimo. Certamente in questi ultimi anni Ponte Milvio è cambiato. Sono nati molti nuovi locali di tutti i generi, da quello giapponese a quello tradizionale. Mi piace frequentare la più nota pasticceria della zona. E’ stata aperta una nuova libreria sulla piazza. Prima nel quartiere non c’era vita, ora si può definire Ponte Milvio come una nuova Trastevere. Abbiamo vicino l’Auditorium e stanno costruendo il MAXXI, il futuro Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.”
La televisione di oggi non si può definire di qualità, lei cosa pensa degli attuali programmi di varietà? “No, non solo la televisione non è più di qualità ma non ci sono più spettacoli di varietà, ma solamente reality, talvolta pure spacciati per spettacoli di varietà!”
Ci parli dello spettacolo teatrale “A me me piace ‘o sciò” che sta portando nei teatri italiani. “In questo spettacolo, scritto da me e nato per festeggiare 35 anni di carriera, mi diverto e gioco. Canto, ballo, recito attorniata da una irriverente e insubordinata orchestra e da “The Pagnottell Ballett”, insolito corpo di ballo formato da 6 ballerine bene in carne. Rispolvero vecchi successi del varietà e li alterno a racconti di vita divertendomi ad improvvisare. Posso dire che raccolgo frammenti, “pezzettini” che hanno riscosso maggiore successo nella mia carriera uniti a brani inediti.”
Ci lasci un ricordo del suo personaggio in “Quelli della notte” e ci dica, frequenta ancora gli attori di questo mitico programma? “Una stagione così è irripetibile, “Quelli della notte” ruppe gli schemi fino ad allora visti in tv e fu un programma innovativo che al giorno d’oggi sarebbe impossibile da proporre, anche se è stato copiato più volte nel corso degli anni. La caccia agli indici d’ascolto ha fatto si che non ci sia più spazio per programmi laboratorio come era quello. Il mio personaggio era quello della “cugina buona” di Renzo Arbore, una ragazza d’altri tempi che parlava degli uomini visti in un’ottica maschilista con molte pene d’amore. Si siamo ancora amici, Renzo Arbore, Nino Frassica, Andy Luotto ecc…”
Progetti lavorativi futuri? “Riprenderà il 26 Gennaio sul canale satellitare Alice, il programma di cucina “Pasta, Love e Fantasia” che conduco con Andy Luotto dal lunedì al venerdì alle 21,30. Sui canali satellitari c’è più spazio per la qualità.”
La scheda:
Marisa Laurito è nata a Napoli. Ha debuttato in Teatro con la compagnia di Eduardo De Filippo nella commedia “Le bugie hanno le gambe lunghe” rimanendo a lavorare con lui per 6 anni. Poi il Teatro d’avanguardia con Mario e Maria Luisa Santella e la prima commedia musicale “Eden Teatro” con Roberto De Simone. Ha recitato in teatro per molti anni con varie compagnie internazionali di primo piano. Ha fatto moltissima televisione: “Quelli della notte”(1985), “Indietro tutta” e “Marisa la nuit”(1987) al fianco di Renzo Arbore. Ha condotto “Domenica In”(1988), “Serata d’onore” e “Fantastico” con Pippo Baudo (1987 e 1990). Molte le parti nei film iniziando nel 1978 con la regia di Sergio Corbucci in “La mazzetta”. I registi con i quali ha lavorato sono, fra i tanti, Nanni Loy, Vittorio Sindoni, Steno, Pasquale Festa Campanile accanto ad attori come Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Enrico Montesano. Con il film “Tierra Nuova” girato in Venezuela nel 1991 accanto ad Antonio Banderas ha vinto il Premio Globo d’oro come migliore attrice protagonista. E’ attualmente in scena con la commedia “A me me piace ‘o sciò”, regia Manuela Metri, dove festeggia 35 anni di carriera in uno spettacolo, un “one women show” da lei interpretato con ironia e buon gusto.