«La libertà è un bene prezioso e non deve essere tolta a nessun essere umano»
di Francesca Monti
2 Gennaio 2023
“Ho sentito l’urgenza e l’esigenza di fare qualcosa, perché non è possibile voltare lo sguardo come se nulla fosse. La storia dei diritti umani riguarda tutti noi”. Marisa Laurito, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli, insieme ad un gruppo di artisti, intellettuali e volontari della società civile che hanno a cuore le sorti del popolo iraniano, ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere la fine delle esecuzioni capitali e il rilascio dei manifestanti arrestati in Iran, raccogliendo in pochi giorni oltre 80.000 firme.
Inoltre il Teatro Trianon Viviani ha indetto una manifestazione di solidarietà con le donne, i giovani e il popolo iraniano che lottano per la libertà, a cui prenderanno parte artisti e personaggi della cultura, in programma il 7 gennaio alle ore 12 in Piazza Calenda a Napoli, che sarà seguita il 21 gennaio da quella a Roma, alle ore 17, in Viale Antonino di San Giuliano, organizzata da Officina Pasolini.
Una rete di solidarietà e sostegno alla popolazione iraniana, dove continuano le violenze inaudite, le proteste vengono represse nel sangue e le persone innocenti vengono uccise, tra cui diversi bambini.
Abbiamo parlato di questa importante iniziativa con Marisa Laurito, che ringraziamo per la disponibilità e per il tempo che ci ha dedicato.

Marisa, ha dato vita alla petizione “Donna Vita Libertà” che nell’arco di pochi giorni ha raccolto oltre 80mila firme. Ci racconta com’è nata l’idea?
“Quando è morta Mahsa Amini mi sono sentita così male in quanto queste cose terribili purtroppo accadono da tanti anni, senza che noi magari ne abbiamo conoscenza. Con il teatro Trianon Viviani di Napoli, che dirigo, abbiamo fatto il taglio delle ciocche dei capelli che sono poi state inviate all’ambasciata iraniana. A metà dicembre però la situazione è molto peggiorata e quando ho cominciato a vedere che in Iran venivano ammazzate ragazzine di 14 anni, dopo essere state stuprate, e messi in galera bambini di 7-8 anni è stato come ricevere un forte pugno nello stomaco. Le istituzioni hanno parlato di questa terribile situazione soltanto negli ultimi giorni, mentre prima nessuno proferiva parola a riguardo.
Così ho sentito l’urgenza e l’esigenza di fare qualcosa, perchè non è possibile voltare lo sguardo e fare finta di niente. La storia dei diritti umani, civili, riguarda tutti noi. La Carta dei Diritti umani va rispettata, per questo è stata scritta. Non mi aspettavo che i ragazzi e le ragazze iraniane facessero questa rivoluzione che dura da 100 giorni e che il regime continuasse ad ucciderli, e nemmeno che la petizione superasse al momento 80mila firme. Ovviamente mi fa piacere perchè significa che le coscienze si muovono e questo è molto positivo. Più manifestazioni si fanno, più se ne parla e più ci sono possibilità di cambiare in meglio le cose”.
È la dimostrazione evidente che l’arte e la cultura possono davvero smuovere il mondo…
“Assolutamente, io lo sento come un dovere ed è sempre stato così. Ho fatto varie battaglie e credo che chi ha la fortuna di diventare famoso ed essere su una piattaforma di prescelti dal pubblico, abbia il compito da una parte di usare questa popolarità per raccontare e far accadere qualcosa di bello, dall’altra di dare anche degli esempi positivi”.
Ha fatto il giro del mondo l’immagine della campionessa di scacchi Sara Khadim al-Sharia che ai Mondiali in Kazakhstan, con grande coraggio, ha giocato senza indossare l’hijab, mostrando quanto i giovani iraniani siano stanchi di un regime che toglie loro da tanti anni la libertà…
“Per me questi ragazzi e queste ragazze sono degli eroi. Sono stanchi di questo regime e hanno ragione perchè a nessun essere umano va tolta la libertà. E stanno pagando con la vita, con le torture, con le mazzate. Le persone civili che abitano in ogni parte del mondo non possono sopportare tutto questo in silenzio, devono far sentire la loro voce. Non si possono più accettare dittature di questo tipo, con padri che stanno distruggendo una generazione, negando contemporaneamente ai loro figli e alla propria nazione un futuro”.
Il 7 gennaio a Napoli si terrà una manifestazione di solidarietà con le donne, i giovani e il popolo iraniano che lottano per la libertà. Cosa può anticiparci a riguardo?
“A questa manifestazione pacifica che si terrà a Napoli, in Piazza Calenda alle ore 12 il 7 gennaio, ci saranno diversi artisti che canteranno, leggeranno e reciteranno dei brani. Oltre a me, saranno presenti Tommaso Primo, Roberto Colella, Patrizio Rispo, Marcello Cirillo, Fiorenza Calogero, Valeria Parrella, e tante altre persone. Aspettiamo anche delle risposte da parte di iraniani per venire a cantare con noi”.
La petizione che ha lanciato su Change.org, dicevamo prima, ha superato 80mila firme. Qual è il prossimo obiettivo?
“Vorrei aggiungerne quante più possibili, perchè più firme otteniamo più potremo dare voce a chi non ce l’ha, e andare poi a portarle all’ambasciata iraniana, al nostro Presidente Mattarella e al Premier Meloni. Quindi la raccolta prosegue”.
La libertà è la cosa più preziosa che abbiamo. Cosa rappresenta per lei?
“E’ una parola molto importante, è il primo valore, il primo sentimento che un essere umano deve poter avere. La libertà di poter scegliere nella vita, di poter pensare con il proprio cervello senza danneggiare gli altri, perchè la nostra libertà finisce laddove inizia quella degli altri. Non è acquistabile, è basilare ed è un bene prezioso che tutti dovremmo avere alla nascita, come diritto. Ringrazio Dio di essere nata in una nazione democratica, ma se fossi nata in un paese dittatoriale avrei combattuto, proprio come i ragazzi e le ragazze iraniane, per ottenere la libertà”.